venerdì 15 febbraio 2008

PSICOLOGA SGOZZATA

L'uomo della pseudoscienza

FINE DELLA TERAPIA

Un padre della psicoanalisi: «credo che roviniamo parecchia gente.» Tra suicidi, omicidi e gente rovinata si racconta la storia della “terapia” psicoanalitica. Oggi in uno possiamo trovare tre psi-: psichiatria, psicoanalisi, psicoterapia… e comunque sempre un psi-qualcosa. Fosse solo un’ipotesi.


A Manhattan un uomo sgozza la sua psicologa e ferisce gravemente un altro psicologo che era andato soccorso della collega.
Già dicono che quasi sicuramente era un “paziente” che definiscono “maniaco”.
Se così è, si vede che questa volta era andato dallo psicologo per un colloquio diverso e con un messagio non diversamente comprensibile. Dopo tutto ogni nostra azione è comunicazione come ci insegnano le teorie psicologiche della comunicazione non verbale. Può sembrare strano che uno per farsi sentire dallo psicologo debba ricorrere alla mannaia del macellaio?
Aveva portato con se due valige nel recarsi presso lo studio degli psicologi. Pare che abbia colpito la terapeuta 15 volte alla testa, al volto, al torace. Non sembra il lapsus sfuggito di bocca, né di mano. Sembra un più profondo discorso meditato e forse con parole diverse da quelle che non era riuscito a dire diversamente nemmeno con l’aiuto della psicologa.
Tra le tante questa è un’ipotesi accreditata. Possibile. E se quella mannaia ci volesse raccontare proprio il fondamento di quell’ipotesi?
LE PAROLE IN VALIGIA

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