lunedì 7 luglio 2008

N° 348 - UNA RIFORMA DELLA "180"?

Manicomio di Palermo


Una questione di soglia. Parole diverse per un uomo incapace d’intendere e di volere non cambiano la violenta realtà del manicomio diffuso sul terriotrio. I convegni della Psichiatria e il loro rapporto con l’autoritarismo dei Dipartimenti. Il punto di vista del pensiero relazionale. È lo stesso pensiero che dichiara la relazione “terapeutica”. È lo stesso pensiero che rintraccia relazioni tra le funzioni religiose e la manicomializzazione del territorio. Al di là dell’amore per la vecchia e più immediata iconografia dobbiamo farci più capaci a trovare nuove relazioni. Dov’è depositata l’informazione della Psichiatria attuale? L’importanza di un’analisi della Psichiatria. La proposta di riforma della “180” ci ripropone una persona incapace di intendere e di volere. La Psichiatria è autorizzata a farne di tutto in lunghi regimi di TSO. Questo tutto obbligatorio e autoritario si continua a chiamare terapia. La relazione che fonda l’aiuto curativo non è immediatamente empatica. La proposta di Stato è ancora quella di una relazione autoritaria. Un riconoscimento legale di una routinaria pratica della manicomializzazione del territorio. Al di là della Psichiatria, al di là del consenso richiesto dallo Stato, l’operatore sanitario deve decidere definitivamente se stare dalla parte dell’Economia o dell’individuo. La questione del Disagio Relazionale continua a rimanere, al di là della conoscenza, una questione di scelta tra la relazione empatica e la relazione autoritaria e di dominio. Quali sono le conoscenze mediche scientifiche che giustificano l’indiscusso potere dello psichiatra, non tanto su una mai meglio definita malattia, quanto su una persona sofferente? Ci rivolgiamo non all’istituzione Psichiatrica ma gli individui, a qualsiasi livello, che muovono il loro sapere e la loro dignità in una cornice d’autonomia e d’empatia. Quella che si credeva una conquista degli individui è appena appena una riforma. La Psichiatria rimane una Istituzione di potere con la “P” maiuscola. La chiamano modifica della 833 del 1987. (Leggi articolo)

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