La psichiatria, per poter essere quello che è, oltre ad avere bisogno di operatori sanitari ciechi, consensienti e complici, deve entrare in simbiosi funzionale con la politica. Un rapporto di reciproca copertura, di reciproco spalleggiamento. Una farsa che esteriormente deve apparire di controllo reciproco ma nell’essenza deve essere di conviviale reciprocità. Le famiglie, non contano ridotte all’impotenza col ricatto. Le associazioni meno che meno: oltre che ricattabili, prive di risorse e di saperi alternativi da potere contrapporre allo strapotere della psichiatria. Nella maggior parte dei casi girano sulla stessa giostra con la psichiatria.
Quello che succede in Puglia è appena un esempio come ci racconta la lettera aperta al governatore Vendola dell’ Associazione “Altre Ragioni” di Bari
Non le parleremo di questa disastrosa vergogna della psichiatria in Puglia né della riabilitazione psichiatrica né delle contenzioni farmacologiche e fisiche, né delle morti delle ottantenni durante i tso (trattamenti sanitari obbligatori). Tutte cose tenute in silenzio.
Questa volta le vogliamo raccontare la storia di uno di noi. Antonio vuole lavorare per poter condurre con la sua compagna una vita dignitosa ed autonoma.
Tra mille frastornazioni che si aggiungono alle già complicate condizioni familiari incomincia a non sentirsi più in forma. Gli consigliano di rivolgersi ad un medico, ad un servizio territoriale psichiatrico. Ciò che gli viene consigliato e gli si propone è una terapia farmacologica che incomincia come “lieve”.
Antonio torna a casa. Ora il problema rimane sempre lui, ma dovrà combattere contro quattro patologie. Però questa volta, forse, la terapia farmacologica sarà più giusta, non più “lieve“ come quella iniziale.
Antonio accetta, ormai è consapevole di essere gravemente malato.
Ormai si ritrova spesso su un divano sicuramente ben fatto, con di fronte un televisore, la compagnia di tanti Antonio, aspettando di guarire e la famosa reintegrazione.
Ad un certo punto arriva anche l’ambulanza. Lo prendono con la forza ed è un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Non riusciva a muoversi perché legato.
L’hanno ridotto ad una cosa che non possiamo più chiamare vita. Porta i segni dei “trattamenti”. Nemmeno il tempo di dirlo.
Governatore Vendola…ma chi è il diavolo?
Firmato Associazione "Altre Ragioni" - Bari.
Leggi in:http://incompatibile.altervista.org/comunicati/puglia_psichiatria.pdf
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