Esisto perché dubito. È il dubbio che mi fa esistere. Dal dubbio capisco di esistere. Se non dubito non esisto. Se non devo dubitare è meglio che io non esista. Comunque la pensiamo e la pensiate ho ritenuto di dover aggiungere al sito un altro spazio dedicato agli psicofarmaci. Mancava informazione in merito? Assolutamente no. C’è anzi un’inflazione anche di non corretta, molto parziale e spesso manipolata informazione a cui non vogliamo partecipare. Per questo motivo, in concomitanza con chi lo continua a fare con i mezzi classici della carta stampata e con chi da tempo lo fa anche attraverso i supporti informatici, vogliamo porre l’attenzione nostra e quella dei pochi curiosi che si troveranno ad affacciarsi sul sito http://contraria-mente-nero.blogspot.com, su quanto dello psicofarmaco, da parte di molti che per qualche motivo lo maneggiano, ci viene nascosto. Per più di un motivo, da quelli più ingenui a quelli più disonesti.
Non conosciamo l’aspirina meglio di un qualsiasi psicofarmaco, non per questo, prescritta dal medico, non l’assumiamo nella speranza che una qualche nostra sofferenza avesse fine. Nell’uno come nell’altro caso ci troviamo di fronte a delle sostanze di sintesi, estranee al nostro organismo, con le quali entriamo in relazione rifiutandole a chi ce le somministra o assumendole come possibile motivo di sollievo o come ricerca di esperienza altra.
Convinti che il rapporto con ogni tipo di sostanza, per i più svariati motivi assunta, sia una questione prima di tutto personale, riteniamo che, ove possibile, è sempre meglio sapere cosa introduciamo nel nostro corpo specie in una relazione di promessa guarigione e promesso sostegno.
Fuor da delirio di persecuzione è possibile che “qualcuno” – via via sempre meglio individuato – ci nasconda delle caratteristiche sullo psicofarmaco che ci vende come terapeutico? Non totalmente; infatti dello psicofarmaco ci fanno sapere delle cose mentre ce ne nascondono delle altre. Vogliamo sapere quali sono le altre.
Vogliamo capire quali sono i meccanismi dell’imbellettata psichiatria odierna, qual è il dispositivo della nuova istituzione psichiatrica. Se pensiamo che tutt’oggi sulla cosiddetta malattia mentale niente sappiamo; se l’unica certezza storica è il rischio sicuro rappresentato, per vari motivi, dalla nuova istituzione e dagli operatori che, da professionisti dell’aiuto, si trasformano in nuovi guardiani; se il già martoriato corpo è venduto, col pretesto della terapia, all’industria farmaceutica che, oltre a non guaririci, ci inganna e ci ammala di più, ci troviamo mani, piedi e mente consegnati, oltre che al nostro disagio relazionale, alle manipolazioni della filiera psichiatrica che si è riorganizzata, che è cambiata per rimanere sempre più simile a se stessa.
I documenti che andremo proponendo sono quelli che fanno riferimento ad agenzie e a studiosi che hanno da tempo approfondito la conoscenza della problematica.
Non conosciamo l’aspirina meglio di un qualsiasi psicofarmaco, non per questo, prescritta dal medico, non l’assumiamo nella speranza che una qualche nostra sofferenza avesse fine. Nell’uno come nell’altro caso ci troviamo di fronte a delle sostanze di sintesi, estranee al nostro organismo, con le quali entriamo in relazione rifiutandole a chi ce le somministra o assumendole come possibile motivo di sollievo o come ricerca di esperienza altra.
Convinti che il rapporto con ogni tipo di sostanza, per i più svariati motivi assunta, sia una questione prima di tutto personale, riteniamo che, ove possibile, è sempre meglio sapere cosa introduciamo nel nostro corpo specie in una relazione di promessa guarigione e promesso sostegno.
Fuor da delirio di persecuzione è possibile che “qualcuno” – via via sempre meglio individuato – ci nasconda delle caratteristiche sullo psicofarmaco che ci vende come terapeutico? Non totalmente; infatti dello psicofarmaco ci fanno sapere delle cose mentre ce ne nascondono delle altre. Vogliamo sapere quali sono le altre.
Vogliamo capire quali sono i meccanismi dell’imbellettata psichiatria odierna, qual è il dispositivo della nuova istituzione psichiatrica. Se pensiamo che tutt’oggi sulla cosiddetta malattia mentale niente sappiamo; se l’unica certezza storica è il rischio sicuro rappresentato, per vari motivi, dalla nuova istituzione e dagli operatori che, da professionisti dell’aiuto, si trasformano in nuovi guardiani; se il già martoriato corpo è venduto, col pretesto della terapia, all’industria farmaceutica che, oltre a non guaririci, ci inganna e ci ammala di più, ci troviamo mani, piedi e mente consegnati, oltre che al nostro disagio relazionale, alle manipolazioni della filiera psichiatrica che si è riorganizzata, che è cambiata per rimanere sempre più simile a se stessa.
I documenti che andremo proponendo sono quelli che fanno riferimento ad agenzie e a studiosi che hanno da tempo approfondito la conoscenza della problematica.
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