martedì 25 agosto 2009

UN PUNTO DI VISTA TRANS-PSICHIATRICO


Dal pregiudizio psichiatrico alla nuova religione democratica del pregiudizio anti-psichiatrico. Una critica trans-psichiatrica.

A Marzo 2009 è uscito, per le edizioni Nautilus, un opuscolo di Maria Rosaria D’Oronzo e Paola Minelli, “Sorvegliato mentale – Effetti collaterali degli psicofarmaci – Manuale d’uso”.
Nessuna teoria sgrassatrice è riuscita a rimuovere calcaree incrostazioni che dalla Psichiatria si sono accumulate nell’Anti-psichiatria.
L’apologia, sotto qualsiasi forma, è frutto di una cecità di potere che non ci dovrebbe appartenere.
Che cosa mai ci potrebbe interessare la critica della sostanza al di fuori della relazione dentro cui si muove?
La critica anti-psichiatrica, più o meno medica, non è in grado di far ricomparire l’individuo dove la Psichiatria l’ha fatto scomparire.
Una critica, oltre a non essere distruttiva dell’Istituzione del Male Mentale, può perfino esserle funzionale.
La Psichiatria non è scienza ma è condivisa se la psichiatrizzazione è volontaria.
Lo psicofarmaco, che non cura ed è come un veleno, viene condiviso se utilizzato secondo un manuale d’uso anti-psichiatrico.
La lotta intermedia, in una prospettiva rivoluzionaria, si dimena tra l’aiuto e la solidarietà dell’oggi e il bisogno attuale di distruggere ogni relazione autoritaria e delle Utilità.
Una critica che motivo ha di dirsi anti-psichiatrica se oltre a non essere distruttiva utilizza, pur con mezzi diversi, lo stesso linguaggio della Psichiatria?
Perché l’Anti-psichiatria partecipa della diagnosi differenziale della Psichiatria?
Nella relazionalità che si fonda sulle Utilità c’è sempre la complicità di una servitù volontaria.
La ricerca affannosa di una psichiatria pregressa distoglie lo sguardo dalla realtà degli attuali Dipartimenti.
Dialogo e sostanza, pur di natura diversa, rimangono elementi in una dinamica relazionale che ne incrementa le potenzialità autoritarie e ne affievolisce quelle libertarie ed emancipative o viceversa.
Una prospettiva trans-psichiatrica contro ogni religione e contro la religiosità della critica.