mercoledì 16 dicembre 2009

TARTAGLIA LANCIA UNA PIETRA




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Milano. Perché mi lanciano souvenir. Tartaglia lancia una pietra. Qualche volta un sasso in faccia. Lo Stato, cosa volete che sia. Se la pietra è un souvenir della chiesa del Duomo di Milano. Se a lanciare la pietra è stato uno toccato dalla Salute Mentale. Se ad essere colpito in faccia è stato un Presidente. Smorfiando. Un’azione che, in uno, pone a dura critica lo Stato, la Chiesa e la Salute Mentale. Capita che. Applaudita dai più, contestata da una minoranza di individui dalla dignità calpestata, una star di Stato, ad un certo punto del suo show di potere, viene provvisoriamente fermata dalla rabbia angosciata di un individuo. L’arma del delitto: una riproduzione in pietra del Duomo di Milano. Una ferita da colpo di Chiesa. Quel colpo che nemmeno la Chiesa, ricrocifiggendo giorno dopo giorno il suo amato Cristo, ha voluto mai dare contro ogni forma di Potere, di Dominio, di Utilità. Un souvenir in regalato d’un luogo del potere e il dono d’un ricordo. L’hanno subito chiamata follia. Al di là della follia, che eventualmente rimane un fatto personale di Tartaglia, temono di più una pietra alla portata d’ogni braccio di quanto hanno temuto uno specialistico mitra.
Cosa volete che sia.
(Leggi l'articolo)
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LA PIETRA DI TARTAGLIA


domenica 13 dicembre 2009

TELEFONO VIOLA

SI RIPARTE

A Roma riprende un'iniziativa di difesa dalla "Psichiatria"

Chiamare l'Istituzione del Male Mentale "Psichiatria" o "Salute Mentale" non è certamente questione di nominalismo né di preferenze culinarie. Sapere che, al di là dell'affezione ad un nome piuttosto che ad un altro, la cosa più importante che ci deve interessare, per meglio orientare la nostra azione, è che ci troviamo di fronte ad un'Istituzione che cambia nome, cambia pelle, perde il pelo ma non il vizio. La sua caratteristica è quella di promettere salute ma di fondarsi su una relazionalità di potere e, in quanto tale, essenzialmente autoritaria, che con la salute niente ha a che vedere. Tutto ciò si chiama squalifica, distruzione, repressione di ogni relazionalità empatica. Ecco. È la relazionalità autoritaria che caratterizza l'Istituzione nel suo continuo rimaneggiamento riformistico. Il tempio della relazionalità autoritaria oggi è il Dipartimento di Salute Mentale con sue specifiche caratteristiche che, se lo assimilano alla Psichiatria manicomiale, lo differenziano nella Salute Mentale che si manifesta in una manicomializzazione del territorio. I servizi della Salute Mentale hanno scelto di produrre, promuovere e conservare relazioni di potere. Nel Dipartimento non c'è spazio né occasione per una relazione empatica. Le eccezioni rimangono eccezioni che, se ci riescono, possono sopravvivere al prezzo del rischio di vita, della repressione continua, progettata e portata avanti con la devota solerzia d'ogni potere. Non è possibile passare dalla difesa dall'Istituzione all'attacco dell'Istituzione se ciò non significa nello stesso tempo distruzione di ogni relazionalità di potere dei suoi templi e promozione di una relazionalità empatica, antiautoritaria l'unica compatibile con la salute, con la vita, con la libertà e con la dignità dell'individuo.

TELEFONO VIOLA è ancora un tentativo, modesto per quanto si vuole, di organizzazione di occasioni di difesa dall'Istituzione. Riparte da Roma.

«domenica 6 dicembre 2009

RINASCE LO STORICO TELEFONO VIOLA DI ROMA


Comunicato Stampa del Telefono Viola di Roma contro gli abusi della psichiatria alessio.coppola@luvis.eu


LA NOTIZIA - SABATO 14 Novembre 2009 è stato riattivato, dopo anni di studio e riorganizzazione, il Telefono Viola di Roma, fondato nell’ottobre del 1991 dal Dr. Alessio Coppola, ora anche presidente di LUVIS (Libera Università del Volontariato e dell’Impresa Sociale.)Cosa farà il Telefono ViolaPotranno essere chiesti appuntamenti per denunce di abusi e violenze in ambito psichiatrico telefonando alla segreteria 06/490821 r. a. (fax 06/491623) dal lunedì al venerdì.L’emergenzaOggi primo intervento della riapertura del Telefono Viola di Roma, con sopralluogo del Presidente Alessio Coppola allo SPDC presso l’Ospedale Civile di Pontecorvo, dove si trovava in TSO una giovane donna. Il T. Viola, dopo aver parlato con i sanitari, ha preso atto dell’intervenuta interruzione di fatto del TSO con lo scioglimento dei legacci ed il passaggio ad una terapia orale, concordata con la paziente.Data la recrudescenza di TSO su tutto il territorio romano, laziale e nazionale, e considerati i progetti di legge di prolungamento dei periodi psichiatrici reclusori, il fondatore e primo Presidente del Telefono Viola Alessio Coppola, ha riattivato il servizio di denuncia degli abusi in ambito psichiatrico a carico degli utenti sia in stato di consenso alle cure che in stato di TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Saranno interessati alla difesa legale possibile, diversi studi legali come quelli di Mancini-Faieta, Galantucci, Maccarrone, Chianta, ecc..L’attività iniziale di ripristino del Viola StoricoIl Telefono Viola, in attesa di una più completa riorganizzazione, fornirà soltanto consigli ed orientamento. Si possono intanto prenotare incontri telefonici e diretti con il Presidente, alla segreteria di LUVIS (Libera Università del Volontariato e dell’Impresa) sita in Piazza Vittorio Em. 31, tel. 06/490821 r. a. fax 06/ 491623, presso i locali di Piazza Vittorio Em. II, Dr. 31, p. 2, messi a disposizione dal Consorzio Sol.Co per LUVIS, l’Associazione di Promozione Sociale, appartenente alla rete “Progettiamo Insieme”.»


TELEFONO VIOLA:

http://telviolaroma.blogspot.com/

tel. 06/490821 - fax 06/ 491623