martedì 3 agosto 2010

UN TAGLIO ALLA SALUTE MENTALE



Lo Stato ha trovato, finalmente, una bella trovata: non ci sono soldi. La filosofia delle filosofie dell’Economia. Saltano il Piano sanitario nazionale, i vari Progetto obiettivo della Salute Mentale, l’organizzazione dei servizi fondamentali, l’organico dei sanitari che, a seconda dei tagli realizzati e dei progetti di mungitura, vengono condotti come le pecore in transumanza da un servizio all’altro, in culo ad ogni Diritto, ad ogni contrattazione, ad ogni professione e professionalità, ad ogni qualità dell’assistenza, ad ogni richiamo deontologico, in un clima emergenziale spiegabile solo in una situazione di regime e in tempi di guerra; saltano le norme generali per l’erogazione delle prestazioni sanitarie. Il cinismo di Stato dal 1978 ad oggi ha sabotato la legge “180”. Al di là del colore dei governi. Lo stesso cinismo che sta oggi definitivamente ponendo fine ad ogni aspirazione emancipativa in fatto di salute mentale. Ma lo Stato ha anche una sua generosità per la quale questa volta porge un chiaro invito: la distruzione necessaria. Ci stiamo sbagliando? Qualcuno vorrà mancare all’invito? Siamo molto al di là di una manicomializzazione del territorio. Troveremo qual è la Utilità che spinge lo Stato a stringere i “malati di mente” in una ulteriore morsa di sofferenza? Della chiusura dei Manicomi non ne avevano fatto un emblema della democratica Italia? Finalmente una bella trovata dell’Economia. A quando l’apertura delle danze? In Salute Mentale si sta realizzando la definitiva distruzione anche di quelle che potevano apparire come gli ultimi residui di pur discutibili opportunità offerte da una pur discutibile riforma. La loro conclusione. La geniale trovata: non ci sono soldi… quindi possiamo fare della gente quello che vogliamo. Non ci sono soldi… la gente può crepare quando e come vuole e, se non ci sono soldi… è inutile lamentarsi e contestare. La nostra conclusione. Allora la pace sociale, che sta permettendo tutto ciò, è raggiunta a pieno peso? Lo Stato sta rivolgendo alla gente un invito cortese, forte e chiaro. Un invito alla distruzione necessaria senza se e senza ma. Altro che Manicomio! Non ci sono soldi! Così di quelli che la Psichiatria chiama “malati mentali” non ne faranno più un Manicomio ma ne stanno facendo quello che vogliono. La bella trovata richiede la sensibilità, l’impegno, l’intervento di tutte le associazioni, di tutti i gruppi e le individualità comunque autenticamente e inutilmente interessati alla lotta d’emancipazione dell’individuo dalle condizioni di Disagio Relazionale.

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- SALUTE MENTALE - Il cinismo di Stato pone fine ad ogni aspirazione emancipativa