
Perché con la Tarantola e
non col topo, con la pulce, con la zanzara, con il cane, col gatto? Dalla Tarantola o nella Tarantola la sorte sembrava fosse caduta sul ragno.
Già nel 1621 il dottor
Epifanio Ferdinando si trovava in una controversia tra quanto aveva
anamnesticamente e clinicamente rilevato nel suo paziente, Pietro Simeone, suo
compaesano, e quanto sostenevano quelli che ritenevano che la puntura di
Tarantola e la sintomatologia conseguente, quella di Simeone compresa, fossero
solo fittizi e per niente reali. Sono queste le condizioni in cui il fenomeno
del Tarantolismo poneva i suoi studiosi già nel 1621 quando il dottor
Ferdinando ci volle lasciare testimonianza clinica sulla puntura di Tarantola.
Al di là di Verità a buon mercato, volendo, non è cambiato molto... nella
controversia. Basta andare a vedere il senso delle dimissioni del professore
Imbriani dal comitato scientifico de La
notte della taranta della scorsa estate.
Per concludere con il ciclo
del Retablo, ci siamo chiesti, cosa avveniva nel corpo delle persone che faceva
pensare, capire, vedere, credere, diagnosticare un “ictus” di Tarantola. Per meglio capire de Martino, abbiamo ancora
voluto capire, non per questo sicuri d’esserci riusciti, quanto della
sintomatologia dell’attuale puntura di Tarantola potesse richiamare l’antica
sintomatologia in affinità, analogie, corrispondenze. Abbiamo voluto incontrare
la nostra Tarantola e accogliere il lamento di sofferenza dei tarantolati che
sono venuti fino a noi per donarci in custodia le loro lacrime di speranza. Nessuna
pretesa se non quella di porre ingenui quesiti al monumento interpretativo del
professore Ernesto de Martino.
I tre volumi del "Retablo della Tarantola" escono sull’A-Periodico online “Contraria-Mente” in A-Copyright e per le “Edizioni delle inutilità”.
Segni sintomi effetti sulla scena del corpo
a
cura di
Gaetano
Bonanno
Edizioni
delle inutilità