sabato 1 marzo 2008

CONTRARIA-MENTE

Progetto Contraria-Mente

Contraria-Mente, un’occasione. Il “Progetto Contraria-Mente” non ha la pretesa di poter illudere nemmeno noi stessi che l’abbiamo buttato lì la proposta, per provocazione: critica all’istituzione psichiatrica.
L’istituzione psichiatrica è una enorme forza di potere sopravvissuta a se stessa per criticare la quale occorre ben altro. Si vada per esempio a confrontare quanto si fa nei servizi con quanto la stessa legislazione prevede. Come? Accedere oggi ai servizi dei Dipartimenti si Salute Mentale è ancora meno possibile di quanto difficile fosse accedere ai manicomi. Si fotografi la nuova cronicità, si vada a parlare con gli operatori, si vada a verificare, se ci sono, dove sono e come sono, i progetti terapeutici dettagliati e individuali. Esiste la dimissione dai Dipartimenti di Salute Mentale? Si vada a vedere come si praticano i Trattamenti Sanitari Obbligatori. Si vada a vedere come sono compilate le cartelle cliniche, in tutti i servizi dei dipartimenti.
Allora il “Progetto Contraria-Mente” pone uno sguardo e un’attenzione rivolte alle problematiche della Salute Mentale, alla nuova iconografia dell’istituzione totale, mentre, oltre alle generose e mai mantenute promesse dei riformatori e allo spirito di abnegazione di una minoranza di uomini di buona volontà, di fatto si ripropongono rapporti autoritari, di delega, di esclusione sociale, etichettamento, stigmatizzazione fino alla nuova cronicità e cronicizzazione dei servizi territoriali e degli utenti di quei servizi. Oggi che per gli operatori sanitari si ripropone la stessa cronicizzazione istituzionale che per i pazienti. Oggi che per chi non si fa complice di pratiche e metodi di chiara matrice manicomiale si attuano i processi mafiosi presso i tribunali interni alle aziende sanitarie, che si propongono la sottile violenza dell’esclusione, la mai riconosciuta e riconoscibile atroce violenza del mobbing, dell’accusa, della criminalizzazione, della stigmatizzazione alla stessa stregua della persona diagnosticata ed etichettata. Si ripropone, come pratica di tutti i giorni, una nuova istituzione, questa volta definita democratica, la cui subdola violenza autoritaria non ha paragoni con la chiara evidenza della violenza manicomiale. Quando la logica manicomiale, nella pratica e nei metodi, pur se non ufficialmente riconosciuta non disturba più di tanto, si ripropone ancora l’elettroshock: tutto un lavoro di coerenza con la vera svelata natura di Berlusconi e del suo partito: anarchico lui, anarchici i suoi seguaci.
L’approccio di fondo che muove l’occasione Contraria-Mente rimane la ricerca e la lotta per la promozione relazionale, in una logica dell’autonomia, dell’emancipazione personale, dell’autogestione e nella assolutamente necessaria cornice rappresentata dalla comunità, famiglia in primo piano.
Il “Progetto Contraria-Mente” porta avanti la proposta di una Comunità Terapeutica Autogestita Diffusa sul Territorio che rimane anche la proposta attuale del discorso di “Contraria-Mente”, de “L’Incompatibile” e di “Contraria-Mente-Nero”.
Un’azione dalla dignità dell’informale che non si istituzionalizza cronicizzandosi su se stessa. Ancora un’occasione inutile. Pertanto, anche questa volta, occasione per pochi.
Non abbiamo bisogno di caporali né di vicerè né tantomeno di madri superiore che nell’occasione Contraria-Mente niente avrebbero da grattare.
Alda Merini continueremo ad esserci a tuo fianco e a fianco a tutto ciò che tu rappresenti.


La Redazione

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