(Editoriale su "L'Incompatibile")
Tutto ciò in una situazione in cui la democrazia si esprime in:
- uno stato di guerra continua istituzionalmente definita “missione di pace”
- deportazioni di massa
- esautoramento del Parlamento in una pratica di parlamentarismo fittizia
- capillare controllo di uno Stato di Polizia ad ogni livello
- ricchezza sempre più concentrata nella mani di pochi con la rovinosa e mortale esclusione dei più
- sindacati totalmente venduti, come sempre, al Capitale
- politici e parlamentari che, alla faccia della retorica del popolo sovrano, creano nuove leggi mentre altre ne rimaneggiano al fine di garantire la loro dittatura sfruttando l’inganno della democrazia
- uomini di potere i cui delitti rimangono impuniti al di là d’ogni prova
- carceri stracolmi della popolazione dei prima esclusi e poi messi al bando come delinquenti e lasciati a marcire nelle patrie galere
- Manicomi Criminali, campi d’assassinio a cielo aperto
- Sanità, pubblica e privata, che più che produrre salute è ormai più che chiara fabbrica di morte.
Chiamatela pure democrazia.
- Dove c’è un dittatore, più o meno camuffato, che non ha più bisogno né delle armi né della iconografia dell’ancora sanguinante dittatura fascista, anche se, avendole rinnovate, non le ha totalmente dismesse
- dove c’è un oppiaceo ma non per questo meno responsabile consenso di massa
- dove c’è un’opposizione fittizia e per dovere d’immagine che del senso della libertà non ha traccia alcuna
- dove una serie di gruppi sparpagliati praticano la retorica della coltura del proprio orticello a copertura, più o meno volontaria, di un più ampio macello sociale
- dove non sembra esserci decisione alcuna di una critica fino alla distruzione della relazione autoritaria;
questa situazione, nella sua struttura
NOI
Nella sua essenza, noi la chiamiamo
RELAZIONALITÀ AUTORITARIA.
“Progetto Contraria-Mente”
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