sabato 5 aprile 2008

PSICOFARMACI AGLI PSICHIATRI

CE N'È QUANTO BASTA PER RIDURSI L'ESISTENZA A BRANDELLI
O PER DECIDERE DI REAGIRE
Un uomo precipita con l’auto da un viadotto. È uno psichiatra, abituato a ripercorrere la vita degli altri. Ma questa volta i fotogrammi che gli scorrono davanti raccontano la storia della crisi esistenziale e professionale dentro la quale è precipitato ben prima di sfondare il guard-rail. Negli ultimi mesi due donne riemerse dal passato lo hanno coinvolto in una danza d’amore e di guerra al di qua e al di là dell’Oceano; un anziano e sovversivo dottore che predica la fratellanza terapeutica e l’abolizione dei farmaci ha sgretolato le sue certezze nella psichiatria; un perverso scienziato ostaggio dell’industria farmaceutica e coinvolto in un brutale omicidio lo ha costretto a trasformarsi in investigatore e minaccia la sua vita. «quando sarete in difficoltà, quando vi aspetterete aiuto, accoglienza, calore umano, dall’altra parte troverete solo la prepotenza della psichiatria, la sopraffazione di ricoveri coatti chiamati T.S.O., con un acronimo che nasconde la vergogna di un contenuto malcerto (Trattamento Sanitario) sotto l’unica evidente certezza (Obbligatorio); troverete persone in divisa da poliziotto, quasi mai consapevoli di ciò che stanno facendo, che a forza vi tradurranno in un reparto psichiatrico. Questi reparti sono organizzati come bunker spietati e terribili, murati da sbarre e da porte chiuse, che ne sanciscono la diversità irrimediabile dal resto dell’ospedale. Costretti in quel luogo di segregazione, vi capiterà di essere legati al letto: scriveranno sulla vostra cartella medica che le condizioni ciniche hanno richiesto “la contenzione fisica con le fascette” e hanno indotto il personale a “coercirvi in prima”, o “in seconda” o addirittura “in quinta”; in realtà vi troverete addosso uno, due o forse cinque legacci che inchioderanno la vostra sofferenza all’annullamento di ogni dignità e rispetto. E vi resteranno addosso, soprattutto, cicatrici psicologiche che non si cancelleranno più nella vita. Così il vostro dolore aumenterà, travolto dall’incomprensione di chi doveva essere lì per ascoltare, soffocato da dosi farmacologiche sempre più alte prescritte da chi, paladino della giusta distanza terapeutica, resta indifferente, anche quando trova il tempo di starvi ad ascoltare, al senso e al valore delle parole provenienti dal vostro cuore straziato. E a questo punto, malridotti come sarete, conoscerete lui, il vostro psichiatra, che vi convincerà che tutto questo è fatto per voi, per il vostro bene, e piano piano, conoscendo la tecnica come un extraterrestre agli uffizi, vi porterà da un legame fatto con le corde e coi farmaci, a un legame costruito sulla dipendenza psicologica, il più assurdo, il più forte, il più sconvolgente che vi fosse fino ad allora capitato nella vita.»
Il senso di colpa scava e lavora duramente. Non resiste più al senso di colpa prodotto da precise critiche dei suoi pazienti. Il protagonista, uno psichiatra, ad un certo punto vuole finalmente ascoltare i suoi pazienti. Uscito dall’ideologia della distanza terapeutica capisce i danni che tutt’oggi produce l’istituzione della Salute Mentale e riscopre una modalità completamente diversa di relazionarsi in una prospettiva terapeutica. Dalla crisi in cui s’è voluto catapultare ne esce solo attraverso il contatto su un’isola con un “Dottore” che sapeva che cos’è la psichiatria è ha trascorso i suoi anni portando aiuto alle persona con Disagio Relazionale attraverso una metodologia il più lontana possibile da quella psichiatrica.
Era questo metodo che la lotta di distruzione dei manicomi s’era proposto. Il suo ridursi alla “180” ha consentito alla psichiatria di colonizzare i dipartimenti di Salute Mentale. Tutt’oggi è estremamente difficile che l’azione della Salute Mentale sulle persone con Disagio Relazionale che vi si rivolgono in cerca di aiuto abbia la dignità della terapia e del Nursing. Lo psichiatra Baraldi, in una critica serrata all’istituzione psichiatrica di oggi, ammantata di Salute Mentale, ci aiuta a capire perché. Il romanzo, per chi ha un senso di rivolta contro la psichiatria, è un manuale anche per chi non è del mestiere necessario a capire cosa si muove tutt’oggi nei Dipartimenti di Salute Mentale. È anche un manuale per chi vuole capire in che direzione muoversi quando vuole portare il suo aiuto all’interno di una metodologia empatica e contro ogni autoritarismo psichiatrico. (Leggi articolo)


Enrico Baraldi
PSICOFARMACI AGLI PSICHIATRI
Romanzo
Edizione Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri
Collana: Eretica
Padova, settembre 2007
pp. 144
PREZZO: 10,00 euro
ISBN: 978-88-7226-998-5

http://www.stampalternativa.it

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